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lunedì 24 settembre 2012

CAFÉ MIDI


DOVE: Via San Gregorio, 17 – mm Lima/Porta Venezia

QUANTO: da 7 euro

PER: pause pranzo grigie

DA PROVARE: vedete voi

Il Cafè Midi ha aperto da poco e noi era da un po’ che ci ripromettevamo di provarlo. Il nome un po’ low profile doveva suggerirci di starne alla larga, ma l’atmosfera e la vicinanza ci hanno attirato come nemmeno un gatto grosso avrebbe saputo fare.

Il locale è arredato con cura e secondo l’ultima tendenza, ovvero le cinquanta sfumature di grigio. Infatti le pareti, i tavoli, le posate, i mobili sono tutti grigi o d’acciaio, e questo ovviamente influirà sul tono della vostra pausa pranzo. Dopo aver mangiato qui arriverete a credere che il nostro Dante – al liceo mi hanno insegnato a rapportarmi in modo confidenziale con i classici – si sia ispirato a questo posto mentre scriveva “lasciate ogni speranza, voi ch'entrate!”. Sarà perché i panini costano in media 7 euro, così anche le insalate, e la misera bottiglietta d’acqua da mezzo litro, in plastica, ben 1,50, o forse perché la scelta è ridottissima e la lavagna con il menu del giorno vuota.
Insomma appena seduti vi renderete conto che il vostro appetito non sarà saziato – nemmeno dalle due San Carlo che ingurgiterete in attesa del vostro panino – che spenderete più di quanto avevate previsto e che il pomeriggio non passerà indolore come vi eravate prefissati.
Di positivo c’è che la consapevolezza della tristezza che vi sta investendo, complice anche la fine dell’estate, vi inietterà un’insperata voglia di tornare alla vostra postazione computer, di bere il consueto caffè della macchinetta, di toccare la vostra mug e di circondarvi dalla vostra Pilot di fiducia, insomma di stare nel vostro piccolo mondo di affetti d’ufficio.

Il menu consta di 5 versioni di insalate (vegetariana, caesar, creola, nizza e corolla) e 8 panini, tra cui il club sandwich (che però non è tagliato e agghindato a dovere!) e il croque monsieur (una specialità francese qui però rivista o forse svista visto che assomigliava a un banalissimo toast con l’aggiunta di besciamella all’interno), ovviamente però potete fare variazioni e combo a vostro piacimento. Non sempre però è saggio. Per esempio, quando ho deciso di cambiare la crema di melanzane del panino Catherine (crudo, pomodori, rucola e crema di melanzane per l’appunto) con un paté d’olive non sapevo che stavo cercando di minare al mio umore e al mio stomaco. Il cuoco, un ragazzo dall'accento francese con tanta buona volontà, gentilezza e anche incoscienza probabilmente, non sapeva che nel patè (confezionato) oltre alle olive troneggiassero le acciughe e nemmeno la mia baguette che altrimenti avrebbe opposto strenua resistenza. E così mi sono mangiata un panino gommoso con acciughe (che di mio schifo) e prosciutto crudo, fuori luogo come un congiuntivo ad Amici di Maria De Filippi.
I panini sono accompagnati da due fettine di pomodoro, tre foglie d’insalata e chicchi di mais che avrete l’occasione di condire con un pelo d’olio (questa volta non è una metafora!), mettete in conto che dovrete aspettarli, perché in tutto il locale c’è solo una piccola piastra. Alla cassa potrete pagare con i buoni e i due ragazzi si prodigheranno in sorrisi e scuse per il mio panino sperimentale. Mi dispiace dirlo ma non sarà uno sconto a concedergli un secondo appuntamento e a farmi passare la nostalgia per il caro vecchio buon Judo che un giorno dimorava qui.

Amici del Café Midi, non demordete. Inventatevi qualcosa, un piattino del giorno, qualcosa di caldo, qualcosa di buono, un dolce, insomma fate voi. Siete giovani, allontanate la tristezza.

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