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martedì 12 febbraio 2013

VALTELLINA


DOVE: Via Valtellina, 18 – mm Garibaldi/ Lancetti

QUANTO: da 7 euro

PER: self made man

DA PROVARE: le composizioni di verdure

Visto da fuori non è proprio niente di che: grandi vetrate incorniciate in infissi color ottone come i bei bar di provincia e affaccio fronte exdogana con un viavai serratissimo di auto. Però già nel nome s’intuisce l’onestà che contraddistingue il locale. Non hanno scelto di chiamarsi Dragone Rosso o Fior di Loto come certi ristoranti cinesi, né Acquolina o La Buona Tavola, no, loro hanno optato per un onestissimo nome: il loro indirizzo.
Ho sempre apprezzato questo genere di franchezza, come quella pizzeria a Padova che si chiama Maidilunedì e prevedendo la sbadataggine dei suoi avventori ha trovato il modo di ricordargli il suo giorno di chiusura. Detto ciò al Valtellina 18 sono anche molto gentili, cucinano del cibo onesto e rilasciano lo scontrino.

Gli interni sono molto curati, regnano i mattoncini, il legno chiaro e il bianco, uno stile minimal che però prevede la tovaglia sulla tavola e il pane appena sfornato e l’acqua in bottiglie di vetro brandizzate da loro.
Dopo aver verificato se c’è un tavolo pronto ad accogliervi – che generalmente c’è sempre visto che esiste anche un’altra sala nascosta – avete due opzioni: sedervi e ordinare alla cameriera (se prendete una pizza dal forno purtroppo non a legna o un’insalata) o andare direttamente alla vetrina e comporvi il vostro piattino che poi pagherete a peso (utile quindi anche quando non avete per niente fame!).
Moltissime le verdure a disposizione (peperoni, cavoli, finocchi gratinati, melanzane grigliate, patate, bla bla bla) da abbinare a un po’ di primi (pasta al forno, gnocchetti sardi) o di secondi (svizzera alla pizzaiola, arrosto con funghi, frittata). Se non volete irritare i commensali bloccando la fila per chiedere delucidazioni sul contenuto di ogni vaschetta premuratevi di leggere il menu sulla lavagnetta posta all’esterno, se invece anche voi avete voglia di litigare con qualcuno non leggetelo e anzi sinceratevi del grado di piccante e del tipo di cottura di ciascun contorno.



Le insalate sono abbastanza abbondanti e preparate con cura, anche compositiva, in particolare quella con il pollo grigliato sembrava molto invitante. La pizza è buona, croccante, ma non è certo la migliore di Milano, anzi a dirla tutta la mozzarella è molto presente e quindi un po’ nauseante. In più una margherita costa 7 euro, ben 50 cent in più di un’insalatona, quindi siete sicuri di desiderarla davvero? Anche perché sarete sicuramente gli unici a prenderla, e quindi gli ultimi a iniziare il pranzo mentre tutti i vostri colleghi avranno finito con soddisfazione i loro piattini. Esiste anche la pizza in versione trancio, ma non vi sappiamo dire di più. Non temete, torneremo.




giovedì 7 febbraio 2013

JUICEBAR

 DOVE: Viale Stelvio, 65 (mm Maciachini/Lancetti)

QUANTO: menu a 9,90 euro

PER: chi vuole far finta di andare in palestra

DA PROVARE: insalata e dolce con carote, zenzero e noci.

Il Juice Bar è il posto ideale per un pranzo leggero ed equilibrato, non a caso è inserito all'interno della supermegafichissimamacarissima Get Fit di viale Stelvio. Se non potete permettervi la Thalasso terapia, il bagno turco e il corso di samba di sicuro potrete permettervi un pranzetto al bar del piano terra.
Prima di tutto dovete fare lo scontrino, così senza pensare troppo a cosa volete mangiare, perché per quello avrete tempo dopo, quando fissando la vetrinetta dovrete combinare il vostro piatto.

Io avevo chiaramente toppato perché era una di quelle giornate in cui avrei gradito un'amatriciana, così nella più totale indecisione ho evitato il menu zuppa o la pizza al kamut per lanciarmi sull'insalata faidate. Per comporla avrete a disposizione 5 ingredienti oltre alla base di insalatina verde, vedete voi se accontentarvi di pomodori, carotine, sedano, farro e piselli o lanciarvi in abbinamenti anche sconsigliati come pollo, gamberetti, uova, mozzarella e wurstel. Per chiamarsi insalata basta ci sia l'insalata e quella c'è di default.
Vasta è la scelta di cereali (couscous, farro, riso nero, orzo...) e moltissimi anche gli altri ingredienti, dalla feta alle patate al forno senza dimenticare la caponata, che io non mi sono fatta mancare! Si può anche scegliere tra gli ingredienti extra esposti nella parte alta della vetrina, che verranno adagiati sulla vostra insalata in terrina di plastica dopo aver fatto un giro di montagne russe col condimento (nell'apposità insalatiera). In questo periodo servono polpette di carote e broccoli, rollé di tacchino pesto e pinoli, frittata e una cotolettina gialla di non so che.
Ne risulta una porzione non abbondantissima, ma giusta. Giusta per consentirvi di finire in bellezza con una fetta di torta o un biscotto. Ottima quella con carote, zenzero e noci, ma anche quella di mele non sembrava male.
Non appena è pronto il piatto diventa vostro, sta a voi prendervene cura portandolo al tavolo con il vassoio. Le premurose cameriere si preoccuperanno poi di sparecchiare e recapitarvi il caffé accompagnato da una miniporzione di gelato.

Nell'orario di punta il bar con le sue morbide poltroncine, i poster di kiwi colorati e il design minimale non è veramente rilassante perché il vociare e il costante viavai riempiono il locale. Concentratevi però sulla vostra bella insalata colorata e salutare e sui crostini che l'accompagnano (che sembrano pane Carasau...) o su chi vi sta intorno sia mai che qualche bel fusto palestrato o qualche ragazza uscita dalla seduta di fitness sia seduto di fianco a voi. Molto probabilmente si sarà accontentato – e non solo d'estate – dell'ottimo yogurt coi cereali o degli smoothy, mica come voi!
Andare al Juicebar è anche un'ottima occasione per stupire i vostri colleghi o per seminarli, vi basterà dire vado in palestra e avrete depistato anche i più tenaci attaccabottone. Si dice che anche a colazione non sia niente male, proponendo cappuccio + spremuta + brioche a 3,50 euro. Come si suol dire: vi faremo sapere.

venerdì 1 febbraio 2013

CHE SCHISCIA: GATTO' DI PATATE

INGREDIENTI (per circa 6 persone)

5 patate medie
200 g di salame
100 g di parmigiano
100 g di provola
1 uovo
½ bicchiere di latte







PREPARAZIONE


Lessa le patate e passale nello schiacciapatate. In alternativa puoi schiacciarle per bene con una forchetta.
Fai raffreddare le patate e aggiungi l’uovo, il latte, i formaggi e il salame tagliato a dadini.
Aggiusta di sale e amalgama bene finché non ottieni un impasto morbido.
In una teglia precedentemente imburrata versa il composto e se ti va puoi dare una
spolverata di parmigiano in superficie per far formare una crosticina croccante.
Inforna a 200° per 20 minuti più 10 di grill.