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giovedì 19 aprile 2012

BOSCOVICH BAKERY

DOVE: Via Boscovich, 31  (mm Lima - mm Centrale), tel. 026700746

QUANTO: a partire da 3 euro.

PER: tutti

DA PROVARE: hamburger o tapas


Boscovich Bakery per noi è un po’ come la mamma. Perché ci è sempre vicina, infatti sta proprio a 200 metri, parola di Google, e soprattutto perché anche nei momenti difficili è lì e si prodiga in ogni modo.
Così quando non c’è tempo per fare una vera pausa pranzo o non abbiamo un euro nel portafogli si va da Boscovich, sicuri che si troverà un panino da mangiare in velocità davanti al mac e che i miseri 5,20 euro del buono saranno sufficienti a saziarci.

In quanto madre ci nutre, a volte con qualche grasso di troppo – io sogno di far la “prova della focaccia”, strizzarla e vedere se si riesce a riempire almeno una bottiglia d’olio.
Offre una vasta scelta di farinacei: focacce e pizza (non il top), toast, panini (dagli evergreen di solo affettato ai più compositi brie, prosciutto e zucchine grigliate o pane ai cereali bresaola, insalata, pomodoro e fontina, senza dimenticare quello con la cotoletta, quello con la frittata e l’hamburger) e le tapas su cui non posso non soffermarmi.
Il nome vi riporta all’assolata Spagna, a pomeriggi di fiesta sulla Rambla con una cerveza in mano. Continuate pure a sognare, ma sappiate che con questo bocadillo le vostre fantasticherie non hanno nulla a che fare. In realtà si tratta di un italianissimo panino con tacchino/crudo/cotto, insalata, fontina e pomodoro, solo che non è fatto con la classica rosetta ma con una specie di focaccia tonda ripiegata e oleosa. Costano tutti 3,50 euro.

Se siete arrivati troppo tardi o se l’impiegato in fila davanti a voi vi ha amabilmente fottuto l’hamburger, che è il bestseller, potete chiedere alla signora al bancone quello che volete, i vostri desideri verranno soddisfatti dalla cucina.
Potete scegliere di mangiare lì, immersi nel biancore degli interni di design contemporaneo progettati da Spazio Genio dove “ogni dettaglio è studiato affinché i consumatori possano vivere un’esperienza gratificante ed emozionale” – così ci assicurano gli arredatori – o portar via e accomodarvi sulla vostra sedia girevole Ikea.
Se vi serve la signora sulla cinquantina, con un taglio corto castano, controllate l’ordinazione. Non vorrete scoprire solo più tardi che manca un’insalata. Anche perché quel giorno sicuramente ci saranno 37 gradi, l’ascensore sarà in manutenzione e voi invece sempre al quarto piano. Ah, manco a dirlo l’insalata mancante sarà quella del vostro capo.
Abbiamo detto insalata sì, perché la nostra panetteria di fiducia fa anche insalatone (7 euro) e piatti del giorno (couscous, risotti, pasta alle zucchine, pollo alla birra, scaloppine, cotoletta, ecc ecc) che vanno dai 6 agli 8 euro. Niente di speciale, anzi ditelo voi ad alcuni colleghi che non ne vale proprio la pena. Se rientrate nella cerchia dei fedelissimi vi sarà concesso di portarvi via piatti e terrine da restituire, comodamente lavati, anche mesi dopo.

Siamo un po’ critici, è vero, ma è perché in ogni rapporto genitore-figlio che si rispetti c’è una forte conflittualità. In parte è perché la associamo alle pause pranzo mancate, alla pigrizia, al precariato e al grasso superfluo che si sedimenta sui nostri fianchi grazie agli immancabili dolcini e biscottini. Vi segnaliamo gli imperdibili alberelli di Natale ricoperti di zuccherini, ad Halloween in versione Jack-o'-lantern.
O forse il dissidio interiore che ci lacera è solo un risveglio del complesso edipico causato dall’assaggio dello gnocco fritto in orario di aperitivo (4 euro per la birra, 4,50 per lo spritz con buffet).



venerdì 13 aprile 2012

PANDENUS


DOVE: Via Alessandro Tadino, 15 (mm Lima – mm Porta Venezia), tel. 0229528016

QUANTO: 12/13 euro piatto + acqua + caffè

PER: pause pranzo in gaiezza

DA PROVARE: qualsiasi tipo di carboidrato!


Non l’abbiamo mai fatto, però per questa recensione è necessario fare una premessa.
Premettiamo quindi che per nostra natura siamo molto friendly. Amiamo allo stesso modo animali, vegetali, fibre, proteine e sempre decanteremo le proprietà diuretiche del finocchio . Per questo da Pandenus ci capitiamo spesso. Soprattutto per colazione o per l’aperitivo, perché è uno dei pochi posti dove anche se non c’è tanta scelta almeno sai che mangi bene. Le patatine, per dire, non sono nemmeno contemplate, solo pizze e focacce, verdurine, cous cous e frutta in abbondanza.

A colazione ti potrebbe capitare di sorseggiare il cappuccio tra due orsi e anche la sera c’è una discreta affluenza di clientela gay, a pranzo invece ci sono i soliti fighetti radical chic che proprio non potevano resistere al richiamo delle composizioni floreali di carciofi, cicoriette e grappoli di pomodori cherry.
I tavolini sono pochi, quindi vi conviene arrivare presto o rischierete di finire nelle due postazioni precarie: i tavolini a pendolo, che immancabilmente oscilleranno per tutto il pasto. Il nostro consiglio è sincronizzatevi con il taglio del roastbeef e bevete a canna, se volete uscire asciutti.
Spesso il locale è molto affollato e ho un vago ricordo che il privilegio di mangiare al tavolo sia riservato a chi ordina i piatti. Una vera sfortuna, perché non sono speciali al pari delle pizze, delle focacce e dei panini. Tutti i farinacei hanno una marcia in più.
Sono fatti lì e lo vedete chiaramente proprio dall’ingresso, infatti solo un vetro trasparente vi separerà dai forni.

I panini sono fatti con il pane multicereale o con il pane di riso e hanno farciture da leccarsi i baffi – brie, melanzane grigliate, prosciutto cotto o formaggio caprino, zucchine grigliate e prosciutto – sono pure belli da vedere, come ogni cosa lì dentro.
I piatti sono un po’ deludenti anche se sapranno saziarvi. Il purè è molto burroso, lo spezzatino gommoso e il cous cous di pollo non è molto diverso da quello dell’Esselunga, ma vi costerà cinque volte tanto. Il roastbeef con patate invece ha sempre lasciato tutti soddisfatti!
Fatevi tentare dai dolcini, sono decisamente buoni. In particolare noi amiamo i muffin e i choco-chips (volgarmente conosciuti come panini con le gocce di cioccolato).

Due parole sul servizio. Il proprietario dalle labbra visibilmente rifatte vi servirà un ottimo caffè su tazzine di design multicolore, sbattendo ciglia lunghissime e impartendo ordini da dietro il bancone. La cassiera con meches bionde ha invece la gentilezza della pietra pomice sul vostro calcagno. Non riesce a nascondere il disgusto nei miei confronti, tant’è che sono costretta a parlare con la sua nuca. Sarà lei a darmi la bella notizia: i Sodexo non sono ben accetti. Non mi resta che strisciare la carta e rassegnarmi a un’inculata da 25 euro. Però eravamo in due.

giovedì 12 aprile 2012

AMMUCCA

DOVE: Via Vittor Pisani 14 (MM Repubblica, MM Centrale), tel. 3922790210

QUANTO: menu da 4 a 8,50 euro

PER: un po' di Sicilia al monossido di carbonio

DA PROVARE: arancini e cannoli


Un tempo in Vittor Pisani 14 angolo Cappellini c'era Gio Pizza, localino in cui con cinque euro vi accaparravate tre centimetri quadrati di margherita. Quei tempi bui sono passati e quindi: benvenuti da Ammucca! E quale benvenuto. Su, non fate gli snob, sappiamo che avete seguito tutti la prima edizione di Amici, quando ancora si chiamava Saranno Famosi. Be, non mi va di farla lunga, ma se un giorno vi andasse di pranzare fuori da questo stanzino catanese (non ci sono tavoli all'interno del locale), alla cassa trovereste il proprietario, Gigi Garretta. Dal palcoscenico all'arancino in meno di dieci anni, così va la vita.

A pranzo con noi c'era un collega siciliano, lo ringraziamo e lo salutiamo con tanto affetto, anche se è qui di fianco. Da Ammucca potete optare per un menu, oppure scegliere quello che vi pare. I primi stanno a 4 euro, gli arancini (va bene, le arancine per i palerminati) a 2,80. Inoltre trovate pizzette, pani ripieni, crocchette, patatine eccetera. Noi abbiamo mangiato pasta alla norma, assaggiato crocchette e arancini e terminato con un paio di cannoli (quelli piccoli costano 1 euro l'uno). La pasta non era male, le crocchette non buonissime. L'arancino ai funghi porcini invece era buono. La ricotta dei cannoli molto buona.

Insomma, da Ammucca si scrofa senza spendere troppo e accettano perfino i nostri inaccettabili Sodexo, quindi non possiamo lamentarci. Tra gli altri primi tra cui si può scegliere troverete l'immancabile parmigiana, che non abbiamo assaggiato, quindi se ci andate e ci fate sapere com'è, non sarebbe male (anche se credo torneremo, perché il locale è a due passi dal nostro ufficio).

Come precedentemente accennato tutti i tavoli stanno all'esterno. Ora che fa più caldo è perfetto. Quando farà ancora più caldo il mix trentagradi e tuttotuttofritto probabilmente sarà per veri duri, ma ci penseremo allora. Oppure non ci penseremo affatto.

Ultima cosa: i tavolini traballano terribilmente. Accordatevi con chi vi siede di fronte su quale lato appoggiare i piedi per mantenere un buon equilibrio. Ultimissima cosa: piatti, bicchieri e posate sono di plastica e il tutto è servito su vassoio modalità fastfood. Non fate i burini e, una volta terminato, buttate tutto nel cestino. 
Ultimerrima cosa: se prendete un menu vi viene data l'Ammucca fidelity card. Ogni tot menu (mi pare dieci o otto, scusate ho la memoria dei colibrì), uno è in omaggio. Non vorrete mica tirarvi indietro.


L'OSTERIA DEL TRENO

DOVE: Via San Gregorio, 46 (MM Repubblica), tel. 026700479

QUANTO: Non meno di 7 euro

PER: veri self-made

DA PROVARE: l’insalata di pasta


Siamo stati per mesi alla larga dall’Osteria del treno. Il loro sito web ci aveva intimorito con il pomposo salone liberty, le file di bottiglie di vini della Borgogna e la Charlotte di pere.
E poi c’è da dire che anche il nostro capo ce l’ha suggerito più e più volte: per questo e per una diffidenza congenita ci tenevamo a debita distanza. Un giorno stanchi delle insalate in busta gli abbiamo concesso una chance.

Innanzitutto dell’osteria ha solo il sottofondo rumoroso, un brusio informe che si insinua nei vostri timpani e accompagna il bolo alimentare nella sua discesa allo stomaco, rendendo indigesto ogni ulteriore conversare. Quindi non date appuntamento qui ad amici che non vedete da anni, a meno che non siano estremamente noiosi.

I frequentatori abituali sono gli impiegati che popolano gli uffici limitrofi, quindi non stupitevi se il brasato sarà accompagnato da un 730 mentre la carne salata verrà servita tra budget, cda e abstract. Forse anche le presentazioni powerpoint prenderanno parte al vostro pranzo.
L’insegna esterna recita “Circolo coop ferrovieri” e riporta ad atmosfere tra-passate di movimenti operai, lotta di classe, pasta e fagioli e risotto con le ortiche. Non troverete niente di tutto ciò e anzi la sorpresa finale sarà che i vostri Sodexo molto proletari resteranno a ingrossare il vostro portafoglio altrimenti vuoto (leggasi anche: non li accettano).

Quando entrate la prima volta il personale vi chiederà “sapete già come funziona?”. In realtà non c’è molto da sapere, se non che pagherete 1,40 euro di coperto e, nonostante ciò, dovrete servirvi da soli. Funziona così: vi mettete in coda, rigorosamente in fila indiana, davanti alla cucina e arrivati face to face con il cuoco filippino ordinerete a lui il vostro pasto. Alla vostra destra un quadretto vi illustrerà le possibilità del giorno. Generalmente la scelta verterà su tre primi (poco meno di 5 euro), cinque secondi (6,70 euro) e altri tre contorni (circa 3 euro). Non c’è la possibilità di fare menu.

È meglio che arriviate già con le idee chiare, magari mandando qualcuno in avanscoperta, una persona dal volto dolce e mansueto che non dia l’idea di voler fottere il posto in fila, eviterete così l’effetto tappo e i conseguenti tentativi di sturamento.
Il cuoco attingerà con un mestolo a un grosso pentolone e vi riempirà il piatto.
Se volete mangiare condito vi conviene accostare un attimo e aggiungere subito sale, olio e affini perché poi sarà troppo tardi. Non siete all’autogrill con un’intera famiglia di bottiglie Carapelli a disposizione, qui l’olio è uno ed è come se avesse la catenella riservata ai cani feroci. Non si può allontanare più di un metro.

I camerieri, che probabilmente si stanno preparando per la prossima Stramilano, vi indicheranno su che tavolo accomodarvi e vi porteranno da bere, poi si trasformeranno in perfetti controllori delle FS, quelli che non ci sono mai quando serve.
Siete all’osteria del treno ma qui non c’è prima o seconda classe, siete tutti nello stesso grande scompartimento. Non crucciatevi, il viaggio non sarà lungo e potete scendere quando volete.