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giovedì 22 dicembre 2011

OSCAR


DOVE: Via Palazzi, 4 – Porta Venezia, tel. 0229518806

QUANTO: non meno di 12 euro

PER: chi ha un divano in ufficio.

DA PROVARE: gli spaghetti ai frutti di mare, gli gnocchetti alla Oscar, la fiorentina, tutto insomma.



Nella vita è questione di priorità. Gli addominali piatti o i piatti pieni? La partita o l’open bar? Il layout o lo stomaco? Noi non abbiamo esitazioni nel rispondere a queste domande, le nostre scelte le prendiamo sempre di pancia.
Con questo spirito ci siamo spinti fino al ristorante da Oscar, consapevoli che questo pasto avrebbe comportato anche dei sacrifici. Prima di tutto non aspettatevi di uscirvene lasciando giù solo due buoni, impossibile, forse nemmeno tre basteranno.
E non pensate di uscire trotterellando o di riuscire a scattare dall’altro lato della strada perché il semaforo sta diventando rosso. Non ce la farete.

Ma non è tutto. Il sacrificio più grande che dovrete affrontare nell’andare da Oscar non sarà nemmeno sedervi sotto al busto del duce o ordinare un bianco di Predappio, ma farvi insultare. Se un grosso doberman vi si avvicinerà mostrandovi tutta la cavità orale e una fresca bava fate finta di essere il dentista, guardateci dentro e non proferite parola. State zitti, zitti! O la cameriera, forse figlia di Oscar, vi intimerà di starvene sulla vostra cazzo di sedia e di non spaventare i clienti. Anche se urterete suo fratello sarete infamati, sottovoce però. Ma è davvero suo fratello? Per me non c’è niente di più interessante che cercare di carpire i rapporti di parentela nelle situazioni improbabili. Tipo quei due lì a fianco con trent’anni di differenza che dividono la carbonara sono padre e figlia o scopano? Come mi passa.

L’attesa è un po’ lunga, ma allietata da olivette ripiene e pane oliato. In realtà vi renderete presto conto che il vostro appetito sarà stato corrotto per sempre e sarete costretti a soccombere all’ultimo boccone, perdenti.
Questo perché le porzioni non sono normali. Gli spaghetti ai frutti di mare, per esempio, li servono dentro una terrina grande quanto il catino del bucato delle vostre bisnonne.
La tortura continua perché è tutto talmente buono e sugoso che nonostante il vostro stomaco vi stia implorando di fermarvi farete anche scarpetta. Altre 350 calorie che vi porterete a casa.

Poche altre cose da sapere. Non aspettate che vi portino il menù, è appeso su fogli bianchi di carta da pacchi, quindi aguzzate la vista. E prenotate, soprattutto a cena. Dicono tra l’altro che Oscar la sera dia il meglio di sé irrompendo in sala con una vecchia bomba a mano, intimando alla moglie marocchina di muovere il culo. Sì, essere fascisti è proprio anacronistico.


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