DOVE: viale Monza, 59 (mm1 Pasteur/Rovereto)
QUANTO: da 1,50 euro
PER: veri duri
DA PROVARE: il kebab

La prima cosa da dire è: SONO ANCORA VIVA!!! Anche se a pensarci bene, non sono ancora passate abbastanza ore per escludere il contagio da una serie di malattie non del tutto trascurabili (vi farò sapere!), anzi aggiungerei che l'ho trovato uno dei kebab più leggeri che abbia mai mangiato. E con questo non sto dicendo buono, precisiamo.
Se qualcuno ha una bici e del tempo da perdere, lo invito volentieri a percorrere viale Monza e a farci sapere quanti kebabbari ci sono, comunque, sempre che ci sia una decrescita del prezzo del kebab proporzionale all'allontanarsi da Piazzale Loreto. I primi sono a 3,50 euro come quasi ovunque, poi 2,50 e superato Pasteur si toccano già i 2 euro, e quando penserete di aver trovato il paese dei balocchi vi accorgerete subito che il kebabbaro dirimpettaio espone un incredibile manifesto Kebab 1,50 e Pizza 2,50. Incredibile ma vero. Se proseguite ne incontrerete anche un altro, più pulito, più bello, più più insomma, ma che per pura sfiga aveva finito il felafel. Il fato volle che provassimo l'altro.

Se siete donne benvestite (o forse solo donne!) sappiate che avrete gli occhi addosso per tutto il pranzo/cena/merenda.
Il locale è abbastanza frequentato, la clientela è sicuramente di habitué che non definirei di passaggio, ma piuttosto stazionari. Si piazzano lì e ci passano anche l'intero pomeriggio, guardando dalle sedie appiccicose il viavai di viale Monza, o fumando sigarette appoggiati al muro esterno. Tutte facce che sembrano uscite da un romanzo di Izzo. Ma veniamo al kebab, la carne non era particolarmente cotta e croccantina, il piccante era abbastanza piccante, l'insalata era cappuccia e non iceberg (evviva!) e nel complesso era mangiabile ma non particolarmente saporito, mentre il felafel era abbastanza insipido. Le polpette di ceci erano un po' troppo cotte e molto verdi all'interno, ma l'aggiunta di melanzane e zucchine imbevute d'olio (su consiglio o richiesta, non si è capito, dell'inserviente) ha dato al tutto un nuovo sapore. Complice forse la calure nel vassoietto di plastica colorata offerto a chi consuma il pasto all'interno ne è rimasta una porzione considerevole, nascosta però tra i tovaglioli.
Che dire ancora? La digestione non è stata complicata e i temuti effetti indesiderati per ora non si sono ancora verificati. Stay tuned!