DOVE: C.so di P.ta Romana 44 (MM
Missori), tel. 02 58324722
QUANTO: tra i 3,50 € e i 5 €
(bevande escluse)
PER: nostalgici della vera piada
romagnola
DA PROVARE: L’ortolana
Ho saputo da un’amica
di Cesena che questo week end si è tenuta la terza edizione dei
“Piadina Days”, evento organizzato all’interno del Wine Food
Festival, in cui sostanzialmente, ci si ingolfa di piada fingendo di degustarla. Se
fossimo stato un blog che conta, ci avrebbero invitati come ospiti
per mangiare a scrocco due giorni e scrivere ogni bene. Purtroppo non siamo né clementi, né importanti, per cui, se ci va una piadina, ci tocca andarcela a prendere, sperando non sia di gomma. Benvenuti da Pia-Dina, nome agghiacciante, piade più che ok.
Vale la pena ricordare
che la nostra città è stracolma di bar et similia che all’ora
di pranzo propongono nel loro menù panini o piadine. Ma
come nel caso di venerdì scorso con La Paninoteca, esistono
panini e signori panini, e allo stesso modo, piadine e signore piadine. Da Pia-Dina si mangiano senza
dubbio quest' ultime: piadine coi contro cazzi. Innanzitutto per la
scelta degli ingredienti, vari e di ottima qualità, ma anche per la
farcitura: non vedrete mai fette di prosciutto trasparenti o
formaggio filante che non fila, e l'abbondanza è la regola.
Il menù spazia da abbinamenti classici come la cotto e brie, a mix più audaci: dalla piadina amica dell’hot-dog, con
wuster, crauti e senape, a quella più ricercata con pollo alle erbe,
pomodoro, squacquerone e rucola. La mia preferita è l’ortolana: patè di olive nere, pomodori secchi, melanzane,
lattuga e caprino. Dimenticate quelle verdure grigliate, molli e alla fine dei loro giorni.
Il servizio è veloce ed
efficiente: un’ampia vetrina a destra della cassa vi mostra le
proposte disponibili. Se la tua piadina è già farcita ti viene
scaldata e consegnata immediatamente. Se invece il gusto scelto
non è pronto in vetrina, è necessario qualche minuto in più per
la preparazione. Il locale, nonostante
abbia due vetrine su Corso di Porta Romana è piuttosto piccolo, per cui se è bel tempo, è consigliabile fare take away e consumare
il proprio pasto sulle panchine di Largo Richini o, meglio ancora, ai giardini della Guastalla, che sono bellissimi.
Sono accettati tutti i
tipi di tickets e, oltre ad acqua, tè freddo, bevande
in lattina e birra, Pia-Dina offre anche caffè, pur non
avendo alcun servizio di caffetteria. Il proprietario, probabilmente stanco di
rispondere costantemente “no” alle continue richieste di “fate il
caffè?”, ha pensato bene di installare una macchinetta
simil-ufficio che alla modica cifra di 60 cent. sforna caffè
espresso, lungo, macchiato, cioccolata, latte e tè caldo (ok, la
qualità non è quella di un bar, ma il prezzo è sicuramente
dimezzato). Va benissimo anche per i malati di lavoro, che non vorrebbero mai abbandonare la loro postazione.
Cha altro dire: una piadina buona è sempre un'ottima soluzione. Solo non abusatene, o non vi entreranno più nemmeno i moonboot.
mi permetto solo di dire, in qualità di compagno di una romagnola figlia di produttori di superlativa piadina, che la piadina già pronta che ti guarda da dietro una vetrina supplicandoti di liberarla dalla prigionia è un delitto e come tale andrebbe punito. però capisco che rispetto alla qualità media dei bar milanesi, dove la piadina di solito è impastata con acqua e polimeri, possa andare bene. patrizio.
RispondiEliminaCiao Patrizio, tu hai ragione. Infatti tutti ordinano gusti non disponibili!
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