DOVE: Via San Gregorio, 17 – mm
Lima/Porta Venezia
QUANTO: da 7 euro
PER: pause pranzo grigie
DA PROVARE: vedete voi
Il Cafè Midi ha aperto da
poco e noi era da un po’ che ci ripromettevamo di provarlo. Il nome un po’ low profile doveva suggerirci
di starne alla larga, ma l’atmosfera e la vicinanza ci hanno attirato come
nemmeno un gatto grosso avrebbe saputo fare.
Il
locale è arredato con cura e secondo l’ultima tendenza, ovvero le cinquanta sfumature di grigio. Infatti le pareti, i tavoli, le posate, i mobili sono
tutti grigi o d’acciaio, e questo ovviamente influirà sul tono della vostra
pausa pranzo. Dopo aver mangiato qui
arriverete a credere che il nostro Dante – al liceo mi hanno insegnato a
rapportarmi in modo confidenziale con i classici – si sia ispirato a questo
posto mentre scriveva “lasciate ogni
speranza, voi ch'entrate!”. Sarà perché i panini costano in
media 7 euro, così anche le insalate, e la misera bottiglietta d’acqua da mezzo
litro, in plastica, ben 1,50, o forse perché la scelta è ridottissima e la
lavagna con il menu del giorno vuota.
Insomma
appena seduti vi renderete conto che il vostro appetito non sarà saziato –
nemmeno dalle due San Carlo che ingurgiterete in attesa del vostro panino – che
spenderete più di quanto avevate previsto e che il pomeriggio non passerà
indolore come vi eravate prefissati.
Di
positivo c’è che la consapevolezza della tristezza che vi sta investendo,
complice anche la fine dell’estate, vi inietterà un’insperata voglia di tornare
alla vostra postazione computer, di bere il consueto caffè della macchinetta,
di toccare la vostra mug e di circondarvi dalla vostra Pilot di fiducia,
insomma di stare nel vostro piccolo mondo di affetti d’ufficio.
Il
menu consta di 5 versioni di insalate (vegetariana, caesar, creola, nizza e
corolla) e 8 panini, tra cui il club sandwich (che però non è tagliato e
agghindato a dovere!) e il croque monsieur (una specialità francese qui però
rivista o forse svista visto che assomigliava a un banalissimo toast con
l’aggiunta di besciamella all’interno), ovviamente però potete fare variazioni
e combo a vostro piacimento. Non sempre però è saggio. Per esempio, quando ho
deciso di cambiare la crema di melanzane del panino Catherine (crudo, pomodori,
rucola e crema di melanzane per l’appunto) con un paté d’olive non sapevo che
stavo cercando di minare al mio umore e al mio stomaco. Il cuoco, un ragazzo dall'accento francese con tanta buona volontà, gentilezza e anche incoscienza
probabilmente, non sapeva che nel patè (confezionato) oltre alle olive
troneggiassero le acciughe e nemmeno la mia baguette che altrimenti avrebbe
opposto strenua resistenza. E così mi sono mangiata un panino gommoso con
acciughe (che di mio schifo) e prosciutto crudo, fuori luogo come un
congiuntivo ad Amici di Maria De Filippi.
I
panini sono accompagnati da due fettine di pomodoro, tre foglie d’insalata e
chicchi di mais che avrete l’occasione di condire con un pelo d’olio (questa volta
non è una metafora!), mettete in conto che dovrete aspettarli, perché in tutto
il locale c’è solo una piccola piastra. Alla cassa potrete pagare con i buoni e
i due ragazzi si prodigheranno in sorrisi e scuse per il mio panino sperimentale. Mi dispiace dirlo ma non sarà uno sconto a concedergli un secondo appuntamento e a farmi passare la nostalgia per il caro vecchio buon Judo che un giorno dimorava qui.
Amici del Café Midi, non demordete. Inventatevi qualcosa, un piattino del giorno, qualcosa di caldo, qualcosa di buono, un dolce, insomma fate voi. Siete giovani, allontanate la tristezza.
Amici del Café Midi, non demordete. Inventatevi qualcosa, un piattino del giorno, qualcosa di caldo, qualcosa di buono, un dolce, insomma fate voi. Siete giovani, allontanate la tristezza.
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