DOVE: Via Tadino 48 (MM Lima), tel. 022046300
QUANTO: impossibile spendere meno di 10 euro (cioè primo+acqua)
PER: specialità piacentine
DA PROVARE: gnocco fritto e pasta fresca
Pane al pane vino al vino è, ahinoi, overbudget. Non perché i piatti siano a tutti gli effetti così costosi, ma perché non propone nessun menu di mezzogiorno, e questo è un peccato. È un peccato innanzitutto perché la cucina è buona e non troppo pretenziosa, e poi perché è un locale carino, casereccio e molto curato allo stesso tempo, e ci si può pure sedere all'esterno, il che è sempre un gran piacere, soprattutto se tra voi ci sono fumatori.
Il menu si apre con una lista dedicata allo gnocco fritto: vanno dai 9,50 agli 11,50 euro. Lo gnocco è davvero buonissimo, così come non vi deluderà ciò che lo accompagna. Potete scegliere tra salumi misti piacentini, culatello, gorgonzola panna verde e stracchino di Milano. Va giù che è una meraviglia, e in zona non ci sono molti locali che lo propongano. È ghiotto e grasso, come tutti meritiamo. I primi se la giocano tra gnocchi, tagliatelle fresche (davvero buone), tortelli e ravioli. Era tutto ok, anche se le mie tagliatelle al ragù di verdura un poco deludenti (ma solo per quanto riguarda il condimento). Tra i secondi abbiamo frittate (cipolla o zucchine), bresaola, trita cruda di cavallo, cotoletta e così via (vanno tutti dai 9 euro ai 18,50). Ci sono anche piatti fuori menu che vi vengono annunciati nel momento in cui vengono a prendere le ordinazioni. I piatti per vegetariani sono affiancati da un simpatico contrassegno.
Il pranzo si è aperto con un piatto di raspadura lodigiana offerta dalla casa e divorata in pochissimo (anche perché il pane tardava ad arrivare e noi si moriva di fame). Ed è continuato in bellezza, sebbene con grosse limitazioni, anzi, sempre la stessa, quella di non avere abbastanza danaro da godere appieno. La frequentazione del locale infatti è abbastanza lontana dalle nostre maglie macchiate di sugo: c'erano giacche e signore perbene che assaggiavano fieramente financo il dolce (avevano davvero un bellissimo aspetto). Pane al pane vino al vino accetta i buoni pasto e ci ha pure fatto un poco di sconto per evitare lo sbattimento della conta del buono. Ci hanno salutato con calore, probabilmente inteneriti dalle nostre scarpette questa volta in versione doppia: con pane e con gnocco fritto.
Inutile dire che i nostri piatti sembravano passati dalla lavastoviglie. Quindi, amici, Pane al pane vino al vino è consigliata. Se offre il capo, meglio.
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