DOVE: Via G. Fara, 10 (MM Centrale, MM Gioia, MM Repubblica), tel. 0249634201
QUANTO: menu pranzo 11/13 euro (acqua inclusa, caffé no)
PER: ricette interessanti, anche se non economicissime
DA PROVARE: il pesce
L'Osteria qui da noi è un buon posto, soprattutto per la stagione in corso. L'aria condizionata non è troppo forte ed è possibile scegliere tra un sacco di piatti, sia caldi che freddi. Oggi quello che c'era in menu ci piaceva tutto, ed essendo in sette, è partito l'assaggio selvaggio. Ecco allora una forchettata di fusilli alla positanese (olive taggiasche, pomodorini, menta, mozzarella), un angolino di burrata, un po' di pesce spada alla griglia, qualche gnocchetto al sugo di pesce, un pretenzioso raviolo al salmone dalla pasta nerissima e altre cose a caso, alcune delle quali affumicate.
L'Osteria qui da noi, ne ha un po' per tutti. Quando ci si siede (è meglio se prenotate, soprattutto se siete più di due, perché ultimamente pare sia sempre piena) arriva un minuscolo antipasto offerto (ci mancherebbe) dalla casa. Oggi consisteva in due cubetti di frittata di un centimetro, e una specie di salsina rosa contenete del pesce e delle carote alla julienne. Non è niente di che, ma fa piacere e aiuta a placare un attimo la fame. Assieme al pane, che è molto buono. Quindi è tempo di scegliere. Il menu contenente pesce sta a 13 euro, gli altri a 11. Ogni piatto (a meno che non sia un'insalatona) comprende un primo e un secondo, insieme. Non dosi ciclopiche, ma comunque riempitive.
Il cibo è buono, e ben cucinato. Le materie prime sono fresche e gustose. Niente che vi capiterà in bocca vi farà rimpiangere di esserci andati. Certo, forse potrebbe essere un poco più abbondante, visto il prezzo che comunque non è bassissimo, ma questo passa al convento (anzi, quel posto là, da loro). Il menu include l'acqua. Il servizio non è stato velocissimo, abbiamo aspettato una ventina di minuti prima che ci portassero da bere. Ma oggi era una giornata incasinata, c'erano grandi tavolate di persone felici che alle due e un quarto ancora stavano sedute a ciarlare come non ci fosse un domani. Sembrava quasi di essere in vacanza, e invece.
Abbiamo sboiato ogni cosa, come sempre. Chiesto un caffè che però dopo dieci minuti ancora non arrivava, e allora siamo andati a pagare. Due parole sul locale? Abbastanza spazioso, mattoni a vista, un po' nuova york, un po' casale di campagna. Piatti di tre colori diversi (nero, bianco e trasparente), non male. Peccato per le tovagliette e l'immagine coordinata, che potete ammirare anche sul biglietto da visita: lo shape di quattro tizi vicini, che ricorda un po' una campagna del PD. Ma non fermatevi alle apparenze, non è il PD.
Dai, un salto se lo merita. In fondo accetta i buoni pasto anche la sera!
No dai, "insalatona" no...
RispondiEliminaCosì la chiamavano, in tutta la sua cacofonia.
RispondiElimina