DOVE: Via Settala, 2– Porta Venezia, tel. 022049650
QUANTO: Da 8 euro
PER: chi non chiede nulla
DA PROVARE: i maccheroncini tonno melanzane e pomodorini (quando ci
sono)
Non vi piace la Paprika e anche la cannella vi schifa? Fa niente, tanto
qui non le troverete. Non c’è nulla di esotico in questo bistrot, e nemmeno
niente del bistrot, a parte il rosa anticato delle pareti abbinato a un grigio
scuro e delle tovagliette a pois (peccato che siano di cerata!).
Se è periodo di climatizzazione vi verrà chiesto se preferite
rinfrescarvi o mitigarvi, noi abbiamo optato per la seconda scelta che
corrisponde alla zona centrale della galleria. Sì, perché varcare la soglia di
Paprika e Cannella è come addentrarvi nel traforo del Monte Bianco, nessuna
finestra, nessuna fonte luminosa se non artificiale. Penserete che almeno i
vostri occhi stanchi si riposeranno, abituandosi alla penombra, e invece no,
avrete abbandonato il monitor dell’iMac per fissare un tv color lcd di almeno 40
pollici.
Bando alle ciance, ordinate. Le proposte del giorno stanno in un
fogliettino di carta fotocopiato e infilato nel menu grande più o meno come i
bigliettini che vi infilavate nelle maniche durante i compiti sui paradigmi
greci. Più che proposte potremmo chiamarle imposizioni perché in totale non
arrivano a dieci. I pochi primi sono a 6 euro, i secondi tra i 10 e i 12, il
tutto acqua e caffè a parte. In alternativa c’è sempre la pizza, un po’ secca
ma non orribile, cotta nel forno a legna e cara come l’oro (margherita a 6,5
euro) o le insalate a 10 euro.
I camerieri, vestiti di tutto punto e sorvegliati attentamente dal
proprietario, vi incuteranno un desiderio di fuga fortissimo accentuato dallo
sguardo mesto della tigre appesa alla parete e dagli altri quadri monocromi che
danno un tono al locale.
C’è un sacco di gente che mangia da sola, quindi se vi è rimasta un po’
di allegria fatevela subito passare per non mortificarli.
I miei maccheroncini melanzane, tonno e pomodorini erano al dente, buoni
e abbondanti. Mentre l’insalata di pasta, per quanto fatta al momento, era un
mix piuttosto casuale – tonno, wurstel, carote, uova, olive e gli immancabili
sottaceti che fanno effetto condiriso. Un flop. Invece, la paillard con gli
spinaci (spadellati con olio, aglio e peperoncino) è stata promossa, dopo
essere stata suggerita dal cameriere con un “tu hai la faccia da paillard!”
Sul tavolo vi attende anche una focaccia untissima e totalmente senza
sale, insipida come la nostra pausa pranzo di oggi.
Per uscire dovrete affrontare gincane e labirinti che nemmeno alla casa
degli specchi, scoprirete però il ristorante ai giardini dove forse prima o
dopo farete una cena aziendale con in palio kit golf da ufficio.
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