DOVE: Via Adda 10 (MM Gioia), tel. 026702488
QUANTO: menu pranzo da 7 a 10 euro (esclusi acqua e caffè)
PER: Un cinese diverso, infatti è taiwanese
DA PROVARE: componetevi un menu e buon appetito!
Ci hanno consigliato questo posto stamattina alle undici. All'una e cinque stavamo sotto la sua insegna rossa, un po' dozzinale, che inganna, anche perché prima del Taiwan troverete un enorme cinese molto hi-tech, del quale non sappiamo nulla (per ora). Comunque vi diciamo fin da subito: entrate al Taiwan, perché secondo noi non vi deluderà.
L'ambiente non è gigantesco, ma ha comunque tre sale. Ha poco a che vedere con i classici ristoranti cinesi, sia per quanto riguarda l'arredamento, che per la cucina. Non a caso Taiwan è taiwanese, e Lapalisse sarebbe fierissimo di noi. Vi faranno accomodare a un tavolo a caso, quindi vi porteranno i menu. Potete scegliere, chiaramente, tra quello a la carte e il menu fisso. Ovvio che ci siamo buttati su quest'ultimo, come sempre accade quando è presente. Un'altra cosa da precisare: al Taiwan l'aria non puzza di fritto, ma un po' di zenzero, un po' di basilico, un po' di chissà che. Soprattutto di basilico. In nessuno dei nostri piatti abbiamo trovato basilico, quindi non escludiamo che potesse trattarsi di un profumo per ambiente. Ma no dai ragazzi, non scherziamo.
Ma ora parliamo di cibo, visto che siamo qui per questo. Ci sono tre tipi di menu fisso tra cui scegliere: light (si chiama proprio così), carne e pesce. Rispettivamente 7, 9 e 10 euro. Il light prevede un'insalata, un antipasto (involtini vietnamiti, o ravioli o pane ripieno) e un piatto tra riso, spaghetti di soia, ramen, gnocchi cinesi ecc. Gli antipasti non hanno nulla a che vedere con i fritti seriali tipicamente milanocinesi: sono tutti fatti a mano e leggerissimi. Gli altri due menu prevedono: zuppa, involtino, e il piatto che ha sia riso che il secondo che sceglierete. I gamberi sale e pepe non erano niente male, ma anche il maiale in agrodolce si difendeva. All'interno del piatto troneggiava anche una grossa rondella di zucchina riempita di qualcosa che ancora non abbiamo compreso, forse salmone. L'abbiamo mangiata senza porsi troppe domande.
Veniamo al personale. Molto disponibile e gentile. I camerieri probabilmente sono divisi per conoscenza della lingua italiana. Quello che ti accoglie parla un italiano perfetto, quello che ti porta il vassoio un italiano imperfetto e quello che sparecchia sa dire solo caffè. Visto che nei nostri menu da 9 e 10 euro erano previsti dolce o frutta, abbiamo chiesto appunto quale dolce ci fosse e quale fosse la frutta. Lui ci ha risposto: dolcefruttananas e ci ha portato un cubetto di torta che probabilmente racchiudeva il fabbisogno calorico di tutta la giornata. Torta all'ananas forse? È andata giù e tanti saluti.
Un'ultima precisazione. I piatti inizialmente non appaiono abbondanti, ma non lasciatevi ingannare: riempiono parecchio. Per quanto riguarda la digestione, poi, tutto bene. Rutti a parte.
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