DOVE: Via Vitruvio angolo via Settembrini (mm Centrale), tel. 0229526600
QUANTO: 6,5 euro per il menu.
PER: chi osa veramente.
DA PROVARE: fate voi, davvero.
Luglio è il mese della transumanza anche per noi. Stanchi dei soliti kebab e della pizza palestrata abbiamo deciso di spingerci un po’ più in là. Dopo nemmeno 300 metri e una svolta a sinistra siamo approdati da Xin. Ci siamo spinti molto più in là, credeteci.
Il nome ci diceva qualcosa. Ah sì, il rinomato hotel a una stella di via Settala. Infatti, per i più temerari è possibile una combo camera doppia con mezza pensione. Penso non arriverete a 25 euro. Se siete soli ma non lo volete ammettere vi basterà mettervi a fumare una sigaretta all’angolo – se siete signorine – o offrire da accendere sempre lì all’angolo –se siete maschietti – e troverete qualcuno pronto a condividere con voi il vostro misero futuro.
Non siamo certo persone che si lasciano ingannare dalle apparenze, è per questo che nonostante i vetri opachi e l’insegna spenta siamo entrati. Ad accoglierci il vuoto di una stanzetta 3 metri per 3. Forse è stato proprio questo che ha trasformato il nostro pranzo in un’esperienza mistica. Smettetela di iscrivervi a seminari di vipassiana, concedetevi una pausa pranzo un po’ più lunga e andate da Xin, ci guadagnerete.
I nostri ricordi sono un po’ annebbiati perché è passato più di un anno, però rammentiamo un classico menu cinese, rosso su carta bianca lucida, un arredamento dimesso (e forse anche dismesso), il cameriere-cassiere-e-probabilmente-anche-cuoco che sbadatamente tossiva sui nostri piatti e gli immancabili bastoncini monouso che non sai mai come spezzare.
Avendo già dato prova di coraggio estremo nell’entrare, al momento di ordinare ci siamo limitati a involtini primavera, riso cantonese e spaghetti di soia. Sembrava la scelta più indolore. Non li abbiamo trovati poi tremendi, forse perché erano pur sempre le due meno dieci.
Solo se siete in zona e la vostra fame è incontrollabile.
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