DOVE: Via Caretto ang. via
Pisani – mm Repubblica/Centrale
QUANTO: da 8 euro
PER: bevitori
DA PROVARE: il piatto del
giorno col calice
Dal 15 ottobre Epicure è
aperto anche a pranzo, non passano due giorni che siamo lì. Anche perché chi
rifiuterebbe un calice di vino a pranzo? Si sa che fa buon sangue.
Il locale dentro è diviso in
due ambienti da una fila di librerie nere Expedit
di Ikea colme di bottiglie di vino: nel primo trovate la cassa e cibarie
regionali (succo di mela, marmellatine, paste di ogni tipo, ...) – è per questo
che si chiama emporium – nell'altro piccoli tavolini, ognuno con il nome di un
vino.
Il locale era ancora
abbastanza vuoto, così abbiamo scelto noi dove piazzarci, dall'amico Brunello.
Ovviamente nell'unico punto dove convergevano tutte le correnti d'aria, questo
perché da Epicure sono ospitali e hanno sempre la porta aperta.
Il piatto del giorno, filetto
di tonno rosso con riso nero e verdurine, ci aveva già convinto, ma il menu
stagionale ha tentato di intaccare le nostre certezze, quasi quanto l'ultimo intervento
di Bersani. Tra i primi c'erano tagliatelle al ragù, pasta al pomodoro del Cilento
e risotto con i porcini – tutti a 7 euro – i secondi invece vantavano filetto
al pepe verde, salmone e qualcos'altro che ci è sfuggito, al costo di 10 euro
compreso il contorno.
Il piatto del giorno però
vinceva su tutto, anche perché includeva un calice di vino. È per questo che
quando lo ordini la cameriera prontamente ti risponde "Vi mando subito il
sommelier". Tu inizi a titubare, vorresti interromperla e dire
"Scusi, scusi ho cambiato idea prendo il risotto di porcini e un'acqua
naturale", però non ne hai il tempo. Cerchi di richiamare le tue poche
conoscenze in campo enologico – il bianco col pesce? Il rosso con la carne? il
Morellino come mi piace e quello col nome strano Trami qualcosa, quello era
tanto dolce – quando arriva il sommelier, che è semplicemente il proprietario
vestito con un maglione di lana pesante, e ti chiede se vuoi un bianco o un
rosso. Noi abbiamo provato il "loro" Chianti e non era niente male. E
poi ci sembrava che il tonno rosso si dovesse sposare col rosso.
Tutto buono, attesa breve,
piatto scenografico ma anche di sostanza, solamente un po' tiepido.
Ovviamente la nostra vena polemica non ha mancato di manifestarsi confrontando
le dimensioni del nostro tonno con quello della vicina, in piena atmosfera da
spogliatoio maschile di calcio. Il nostro era più piccolo, cazzo!
Piccolezze, la verità è che
era da tanto che non gustavamo un pranzo così soddisfacente e quieto, per un
attimo ci siamo quasi dimenticati di essere a Milano e di dover tornare al
lavoro. Addirittura eravamo rasseganti e quasi bendisposti a pagare in denaro
sonante quando con sorpresa abbiamo scoperto che i Sodexo sono benvoluti
nonostante l'assenza di cartellino alla porta. E allora che altro dire,
torneremo presto per brindare alla vostra.
Ah, e se siete in mood di festeggiamenti lasciatevi tentare dal dolce del giorno accompagnato da un altro minicalice: oggi c'erano Crepes all'amaretto con passito. 5 euro.
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