DOVE: Via Quadrio, 23 – mm
Garibaldi, tel. 02 29001851
QUANTO: gyros a 4 euro
PER: fanellenici
DA PROVARE: il gyros! Ma anche le patate fritte home made.
Più ci penso e più mi sembra
assurdo andare al ristorante greco e lasciarci più di 30 euro. In fondo si
tratta di piatti piuttosto semplici e non si devono importare materie prime da
luoghi esotici e remoti, insomma niente giustifica gli usuali conti esosi.
Ma i frequentatori dei
ristoranti greci sono dei nostalgici, rimpiangono l’abbronzatura della spiaggia
di Balos, le caretta caretta dell’isola di Zacinto e il vino resinato, e sono
disposti a farsi scucire qualunque cifra pur di rievocare quelle settimane di
vacanza, con le foto in pellicola prima che arrivassero hipstamatic e i voli
lowcost diretti a Santorini.
Io sono tra questi. Quindi
sono stata molto felice di camminare sotto la candela di questi giorni, di fare
uno slalom tra le gru della fucina del nuovo quartiere Garibaldi per farmi
scucire 4 euro per un gyros non troppo grande (e senza patatine!) e 3,5 euro
per una mythos 33 cl. Il tutto senza poter nemmeno pagare con i buoni pasto!
Su questo non lasciavano dubbi: la ristorazione ellenica avvisava con
pluricartelli che non si accettavano buoni di alcun tipo.
Il gyros però era buonissimo, mi
ricordava davvero la Grecia e chissenefrega se l’ultimo che ho mangiato
mi costò un euro nella dolce Corfù. Mi ha donato qualche morso di felicità.
I souvlaki (3 euro) erano
finiti e siccome il mio appetito non era ancora a metà primo tempo ho deciso di
concedermi un’insalata greca, perché optare per il gyros vegetariano (con la
feta) o quello di pollo (con salsa piccante) equivaleva a cedere a un’altra
dose ingente di carboidrati e di indigesta cipolla.
Per rendere più solenne il
pranzo mi sono apparecchiata anche il tavolo con la tovaglietta a quadrati
verdi. L’insalata era buona, navigava in un dorato olio di olive (forse di
Kalamata!?!) e oltre ai consueti cetrioli, pomodori, olive e cipolla rossa
prevedeva anche degli allegri peperoni gialli. Se valesse 6 euro ancora non lo
so.
L’ambiente di greco non ha
moltissimo, forse solo il celeste degli alti sgabelli, però vanta una cucina a
vista (o meglio a vetrina, visto che è ben visibile dal marciapiede) e una
ristrettezza molto attuale. A incastro forse si raggiungono i venti coperti e
si ha l’illusione di mangiare in compagnia, è come se si facesse parte tutti
dello stesso pranzo o della stessa cena (il locale infatti è aperto dalle 12
alle 15 e dalle 18 alle 23, eccetto il lunedì).
I miei vicini, uomini
temerari, si erano presi il piatto, davvero imperiale! Gyros, patatine,
insalata greca e pita. Cosa chiedere di più. E lo affogavano a sorsate di chin8 che, finché non ho decrittato
il nome, ritenevo una sconosciuta bibita tipica.
Piccola postilla: mi sembrava
di aver digerito il tutto ottimamente e ne andavo piuttosto fiera, in realtà questo
pasto è stato un po’ come quei pacchi con scuse clamorose a cui lì per lì credi, ma dopo un po'... By the way, due rutti più tardi, era passata la paura.
Seconda piccola postilla: Mythos è anche takeaway come testimonia la foto che abbiamo rubato al caro amico Andrea dal suo ufficio.
Terza piccola postilla: il gyros di Mythos è decisamente più buono di quello della Ghireria Calliopi sui Navigli.
Seconda piccola postilla: Mythos è anche takeaway come testimonia la foto che abbiamo rubato al caro amico Andrea dal suo ufficio.
Terza piccola postilla: il gyros di Mythos è decisamente più buono di quello della Ghireria Calliopi sui Navigli.
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