DOVE: Via Casati, 19 (mm Porta Venezia), tel. 02 29402994
QUANTO: dieci euro per il menu, un po’ meno per la pizza.
PER: chi non si aspetta più nulla.
DA PROVARE: il piatto unico, ma proprio unico.
Da Casati 19 non puoi che capitarci per caso.
La via è lunga ma tu non te la senti di percorrerla fino alla fine. Dopo aver scartato la trattoria (quasi) all’angolo con via Lazzaretto perché non te la vuoi permettere, l’insegna bianca con onda blu di Casati19 ti chiama. Ti prospetti un pranzo di pesce, e anche di lasciarci giù più soldi che alla trattoria di prima, ma a quel punto va bene tutto. E poi accettano i buoni Sodexo e non sei più in grado di andare oltre, né di tornare indietro. Allora entri.
Le foto che ritraggono il cuoco con Emilio Fede e con Maurizio Mosca non le abbiamo notate che alla fine, in un lungo tafferuglio su quanto resto spettasse e a chi, una disputa di quelle che ti obbliga a guardare in giro. Allora eccole le foto incorniciate con i vips. Non fatevi intimidire da queste presenze ingombranti, in fondo uno se n’è già andato, l’altro lo farà a breve.
Veniamo fatti accomodare a un tavolo piuttosto largo, noi siamo solo tre. Io scelgo la panca, come sempre quando c’è.
I muri sono rivestiti da perline di legno chiaro, c’è anche un camino – usato per poggiare l’acqua minerale – e al centro della tavola ci sono i grissini. Non i Fagolosi con i grani di sale grosso, non quelli fini che si fa la gara a chi li mangia più in fretta come un roditore. No, ci sono quelli un po’ più grossi che sembrano sempre aver preso aria.
Sono indecisa se questo posto, dominato da una luce giallastra, sembri di più la taverna dove i centri anziani organizzano i tornei di tresette o un rifugio di montagna dove ordinare il minestrone ed essere sicuro che dentro ci troverai un pezzo di lardo.
Con grande sorpresa esiste un economico menu per il pranzo. La sua particolarità è che si tratta sempre di un solo piatto con secondo e primo insieme, ma invertiti nell’ordine. Sono tentata dal Pollo alla cacciatora con polenta e pappardelle. Ce ne sono anche altri invitanti ma ho una fame imbarazzante e non mangio una pizza col salamino da più di un anno e mezzo quindi pizza.
Avrei scoperto poco dopo che il piatto unico vinceva: giusta dimensione, giusta cottura, onesto senza brillare (ndr mi rammentano la supremazia della carota: pollo con contorno di carote e pappardelle con cubi di carote).
La pizza invece è un po’ grossa ma non napoletana, tanto cotta da esser difficile da tagliare e il salame probabilmente dimora lì da anni e ha accettato di buon grado la proposta di trasferirsi per qualche giorno nel tuo stomaco.
La pizza invece è un po’ grossa ma non napoletana, tanto cotta da esser difficile da tagliare e il salame probabilmente dimora lì da anni e ha accettato di buon grado la proposta di trasferirsi per qualche giorno nel tuo stomaco.
Stavo quasi per dimenticarmi uno dei plus di questo posto: appena ordini ti portano della focaccia oliata e degli stuzzichini – Emmenthal svizzero che non ingurgitavo dalle medie, striscioline di insaccato e frittata di non si sa cosa.
Insomma da Casati 19 fanno di tutto per farti passare l’appetito e ci riescono. Però non avrai speso molto.
Mi avete fatto venire un po' di magone: andavo a mangiare con i colleghi da Casati 19 una dozzina di anni fa. Mi rallegra sapere che diano ancora le focaccine salate (ai miei tempi con cubetti di mortadella). Mi ricordo una pasta con gamberi e zucchine che era il mio piatto preferito, si mangiava bene, ma con una alone di tristezza... le perline mi hanno sempre fatto tristezza.
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